Per una didattica attiva del paesaggio sonoro

Antichi sound da scoprire e reinventare: suoni e musiche di mestieri scomparsi
con CD allegato
CDO 006 . OSI – MKT
Brescia 2005
40 pagine

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 20,00

Autore

Elita Maule

I paesaggi sonori del passato, soprattutto se legati a percorsi museali etnografici, interessano,o dovrebbero interessare, una fascia d’età allargata percorrendo, intercurricolarmente, i vari ordini scolastici a partire dalla Scuola dell’infanzia fino alla Media. Il fascicolo offre diverse opportunità di intervento – “Opzioni” – differenziando le attività per ordine di difficoltà in modo da consentire agli operatori scolastici di intervenire sull’argomento con modalità tali da soddisfare le peculiari esigenze di ogni classe.
Le fiabe e le leggende sonorizzate sono adatte più ad un pubblico di ‘piccoli’ (Materne e primi anni della Primaria); con modalità analoghe, ma rendendo più complessi e ‘teatrali’ gli interventi musicali, possono essere sonorizzati documenti storici come pure episodi, sul tema in questione, tratti dalla letteratura internazionale. Le danze presentate sono adatte a bambini dal secondo ciclo della Primaria fino alla seconda classe della scuola Media. “Il tagliatore di fieno” è stata proficuamente proposta anche a bambini della scuola Materna (5 anni). Ogni proposta didattica, inoltre, può essere semplificata o ‘complicata’ a piacimento. Ecco, allora, sinteticamente, le coordinate di un progetto finalizzato al recupero/valorizzazione di antichi sound.

Finalità:
Saper utilizzare la musica e i suoni del passato in contesti di apprendimento, anche trasversali, motivanti, gratificanti e significativi.

Obiettivi:
– Saper usare didatticamente i mezzi (il corpo, la voce, lo strumentario didattico e quello autocostruito), i materiali (semplici partiture, audiovisivi ecc.) ed i repertori (ascolti) per ricostruire e ricreare ambienti sonori del passato.
– Saper analizzare fonti sonore concrete e saper costruire mappe sonore ambientali
servendosi di fonti di informazione di tipo iconico, testuale e architettonico.
– Saper analizzare semplici brani musicali appartenenti al repertorio colto e popolare individuando le relazioni tra le musiche e contesti sociali di appartenenza.
– Conoscere e saper usare didatticamente la musica in contesti trasversali (musica e > storia, geografia, immagine, lingua, cinema e multimedialità, movimento ecc.).
– Avviare alla competenza di ‘stile’ d’epoca e geografico.
– Conoscere le potenzialità didattiche dell’educazione dell’ascolto anche in rapporto alla trasversalità dei linguaggi.

Contenuti:
Il fascicolo contiene tre progetti:
La fattoria. Lavori e mestieri nel podere padronale di un tempo. Musiche e suoni nel percorso mussale etnografico.
Il calzolaio
Fabbri e maniscalchi

Tutti e tre gli argomenti sono trattati sotto diversi aspetti:
– il punto di vista socio-antropologico suggerirà attività come l’analisi (attraverso l’ascolto di suoni concreti) e la ricostruzione degli ambienti sonori manipolando strumenti musicali e oggetti sonori;
– il punto di vista storico offrirà un’occasione di approccio attivo nei confronti di certe musiche popolari nelle quali sia presente un richiamo agli antichi mestieri (danze, canti ecc.).
Mediante anche la valorizzazione musicale di semplici testi (filastrocche, racconti, proverbi) e l’osservazione di alcune immagini, ogni ‘mestiere’ sarà oggetto di un progetto trasversale realizzabile a scuola.

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Ascolta “Schustertanz (Austria, Tirolo)”

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