Yohnna e il Baluardo dei Deserti

(2 recensioni dei clienti)

Un giovane arrotino, un malefico Jinn liberato dalla sua prigionia millenaria e un Paese meraviglioso, intriso di magia.
Tre elementi che non possono che dar vita a un’indimenticabile avventura.

Autore: Andreina Grieco
Pagine 220
ISBN: 978-88-98423-62-0

 3,99 14,00

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Andreina Grieco

Nata a Salerno nel 1984. Programmatrice specializzata in applicazioni web, vive a Milano da più di otto anni. È appassionata di libri fantasy, musica, giochi di ruolo, cultura giapponese e cultura araba. Si è avvicinata al mondo della scrittura partendo dalle fanfiction, per poi passare ai racconti originali. Nel tempo libero, canta in un gruppo jazz, fa cosplay e frequenta fiere del fumetto in tutta Italia.
Yohnna e il Baluardo dei Deserti segna il suo esordio editoriale.

Yohnna, giovane arrotino, sopravvive ad alterne fortune con il suo talento per i pugnali da lancio, la sua furbizia e una certa dose di sarcasmo. Smarrito nel deserto, in preda alla sete stappa una bottiglia trovata tra le sabbie e libera il malefico Jinn protettore dei Deserti.
Dovrà imparare a convivere con l’abominio che ha liberato perché lo spirito lo perseguiterà con la scusa di un terzo desiderio ancora da esprimere.
Horèb, gigantesco Jinn dallo spiccato humor nero, svolge alla perfezione il compito di guardiano dei Deserti, salvo fatto il vizio di divorare esseri umani. Liberato dopo secoli, deve fare i conti con una nuova vita in cui non può più uccidere, pena la dannazione eterna. Ma le tentazioni sono sempre in agguato.
Tra palazzi sontuosi, combattimenti a colpi di sciabola e duelli di magia, Yohnna trascina il Jinn in una partita d’astuzia dall’esito incerto. Ma non è importante sapere chi vince finché si continua a giocare.

2 recensioni per Yohnna e il Baluardo dei Deserti

  1. Claudia

    Ho sempre amato le mille e una notte, per cui romanzi con ambientazione araba mi intrigano sempre.
    Alcune cose di questo libro mi hanno molto colpito:
    -Lo stile: il libro è facile e scorrevole e ha come cornice il racconto che Yohnna adulto fa di se stesso da giovane. La ‘voce’ di Yohnna è molto particolare e ironica e adoro un punto in cui dice ‘Se tornerai domani, avrai il resto della storia’, che ricorda molto gli espedienti di Sherazade.
    -L’ambientazione: fin dalle prime pagine ci si trova immersi in atmosfere esotiche e idee prese dal folklore arabo ed ebreo. Non ci si dimentica mai di trovarsi nella Siria delle Milleunanotte.
    -Horèb: il genio detto ‘Il Baluardo dei deserti’, nemico di Yohnna ma anche coprotagonista della storia. Nonostante sia violento e sadico piace subito al lettore per la sua forte personalità e per le sue evidenti contraddizioni. Che succede se metti un essere spietato e malvagio a combatter per le forze del bene? Alla fine fa il suo lavoro alla perfezione, la Siria è in ordine, se mangia la gente per divertimento che sarà mai…
    Molto toccante il personaggio di Salima, la sorellastra di Yohnna che è in realtà una guerriera dal passato oscuro.
    Un buon libro che consiglio a tutti gli appassionati del genere.

  2. La Comntesse noir

    Di romanzi fantasy ne ho letti a iosa in quest’ultimi tempi, ma questo, accidenti, mi ha fatto piegare in due dalle risate. Il paesaggio desertico della Siria fa da scenario, a quello che si prospetta, l’inizio di un rocambolesco racconto. Presenti nel romanzo, diverse creature leggendarie, nate dalla mano di colui che del vizio fece la sua condanna, estenderanno a macchia d’olio paura e distruzione. Ci si chiede come abbia potuto Salomone dare vita a un qualcosa di così distruttivo e impuro. Esseri potenti e assetati di sangue e morte. C’è da dire che anche il migliore dei padri può commettere un errore, e a tali sbagli, spesso si ricorre con la verga.
    Ora chiudete gli occhi. Immaginate di essere intrappolati in un posto angusto e desueto per più di un centinaio di anni. Ditemi. Sareste grati se qualcuno venisse a liberarvi da quel giogo? Certo che sì! E sapete perché? Beh, ipso facto! Voi non siete quel pazzo sadico e narcisista di Horèb, ma non vi dirò null’altro. Ci penserà il giovane Yohnna, a raccontarvi e a indicarvi quella che potrebbe essere una storia di morte o di vita o forse entrambi, chi lo sa.
    Per quel che concerne lo stile e la struttura di questo romanzo, ho apprezzato moltissimo la scelta del lessico utilizzato che, a seconda del narratore, cambia in modo da rendere ancor più intelligibile lo spirito del personaggio in questione. Certo, non deve essere stato semplice passare da un point of view semplice ad uno tendente allo stile semi aulico, ma Andreina Grieco ha avuto la capacità di compiere questa magia, e il risultato è a dir poco impeccabile. Alcuni potrebbero trovare fastidioso il sadismo di Horèb, ma caspiterina! È talmente divertente che le scene cruente passano totalmente inosservate, sormontate appunto dall’ilarità presente nei battibecchi tra i due protagonisti principali, ovvero Johnna e il potente Horèb

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